Terremoto. Solidarietà prima agli italiani: né a De Benedetti, né ai migranti
- Bruno Salvatore Lucisano
Ho avuto già modo di trattare questo argomento, in lingua e in dialetto, ed è chiarissima la mia posizione su quella che è, e dev’essere, l’accoglienza per tutti quelli che la richiedano e che ne hanno bisogno. Sono quindi dell’idea, indissolubile, che un pezzo di pane, se occorre, bisogna farlo in quattro. E non metto lingua sul fatto che ai migranti debbano essere assicurati tre pasti al giorno, riscaldamento e la raccomandazione di fornire loro almeno 150 grammi di carne al giorno ecc. Sì, è scritto così nelle circolari che girano nei centri e negli alberghi anche a quattro stelle che ospitano i migranti. Si raccomandano centocinquanta grammi di carne a testa, al giorno!
Subisco anche la più esasperata esagerazione, il più drammatico stravolgimento della realtà in cui viviamo, il fatto che di queste cose se ne occupino, a volte e spesso, degli emeriti cretini. Subisco tutto, però ad un patto! Ed il patto è questo, che prima - e subito - queste stesse cose vengano garantite (anche) agli italiani residenti.
E quindi tutto ciò, per me, d’ora in avanti starà bene se la stessa assistenza sarà rivolta agli italiani che vivono in macchina, ai terremotati sotto le tende a 20 gradi sotto zero, agli invalidi che vivono con 270 euro al mese, ai disoccupati, agli emarginati e a quanti in Italia stanno pagando fame ed interessi per la ricchezza distribuita a chi già ce li ha.
La colletta non si fa per salvare le banche, la colletta si fa per darla a chi ne ha bisogno.
I soldi si danno a chi è in difficolta e non a chi li sperpera o, nel peggiore dei casi, li ruba.
C’è bisogno di un’altra Italia: sì dell’accoglienza, sì della solidarietà... ma per tutti. E se vi dovesse essere una priorità, questa è per gli italiani che vivono sotto le tende a venti gradi sotto zero e che dormono in macchina. Se non si riesce a risolvere questi problemi noi, in tutta onestà, non possiamo permetterci il lusso di aiutare nessuno. Nessuno. Nè De Benedetti, nè i migranti. Nessuno!
Trovare in un battibaleno 20 miliardi per salvare una banca e lasciare i terremotati in quelle condizioni da mesi, garantire privilegi ai ladri e non dare assistenza a chi ne ha bisogno è assolutamente crudele ed intollerabile, inumano e spaventoso, cinico e bestiale.
Cerco di tradurre in poche parole, se ci riesco, tutta la rabbia nelle righe che avete appena letto con questa domanda: ma la solidarietà non vale (anche) per gli italiani?