A Davide (in memoria)
- Bruno Salvatore Lucisano
di Bruno Salvatore Lucisano - Se conoscessimo bene quale fosse il nostro cammino, forse, ci prenderemmo per mano per percorrerlo assieme riuscendo a trovare sempre la strada più facile per la meta migliore per tutti. Ma la nostra fragilità è nella nostra intelligenza, che sceglie comportamenti che vanno oltre il sentire comune, che sconquassano l’ovvietà, per farci apparire diversi e migliori, speciali e superiori. Allora persone come me, come te, possono avere qualche diverbio che riguarda sempre le cose che alla fine né io, né te possiamo risolvere, ma ci piace discuterle. Possiamo avere qualche contrasto, perché mai si sono trovate due teste uguali. Ma il resto, quello che conta, rimane immutabile. Il resto non lascia odio, né guerra. Rimane un frammento di un episodio, e frammento resta. Non scalfisce il rispetto, non scalfisce l’amicizia.
Ma della disponibilità e dell’amicizia tu eri il portabandiera. Eri un punto fermo per quanti bussavano al tuo petto. Mai detto di no. Mai detto non posso. Mai detto non è possibile. Mai detto poi vediamo.
Fare l’elenco delle volte che ti sei interessato a me quando ne ho avuto bisogno è esercizio lungo, quanto inutile. È inutile perché tu l’hai fatto sempre con piacere e con la velocità che il caso pretendeva. L’hai fatto con me e con quanti hanno cercato la tua mano.
Amavi la tua Brancaleone, la tua casa. Quella casa che non ti rivedrà più. Quella mamma che non ascolterà mai più la tua voce. Quella strada che non accoglierà più i tuoi passi.
Mancherai ancora alla tua cara moglie e ai tuoi figli, a tuo fratello.
Mancherai a quanti ti hanno conosciuto e amato.
Addio Davide, riposa in pace, dopo questa atroce guerra che hai combattuto.
Ti accolga la terra dei buoni.
Questo è il minimo che ti dovevo, altro non so fare (sempre ammesso che lo sappia fare). Però, voglio pensare, che a questa breve riflessione, stai già mostrando il tuo sorriso inconfondibile… che si affaccia dal cuore.
Addio.