Il giorno della Shoah nel ricordo di un sopravvissuto: Primo Levi
- Mimmo Musolino
Il 27 gennaio, quest’anno ricorre il 71.mo anniversario, è sicuramente una delle date storiche che il genere umano non può dimenticare e non onorare con il proprio pensiero e la propria partecipazione.
E va dato atto al “Circolo Meli” di Melito Porto Salvo che oggi alle ore 18,30 presso la sede di Viale Garibaldi, 67, nell’ambito dei “Caffè letterari del Circolo Meli” propone una significativa iniziativa per celebrare “la giornata della Menoria”.
Una delle persone che per diretta, tragica e drammatica esperienza ha scritto delle parole indelebili che fanno sanguinare il cuore ma lo aprono alla speranza di un mondo senza più violenza e discriminazioni razziali è certamente il grande scrittore e chimico PRIMO LEVI. Non si può avere idea e cognizione di cosa sia stato vivere e soffrire le torture nei campi di sterminio nazisti, come Auschwitz nel quale furono annientati più di un milione e mezzo di ebrei, se non si legge il libro: “Se questo è un uomo“ nel quale sono fedelmente riportate le tragiche e annichilenti giornate in detto campo di concentramento nazista “vissute” dallo stesso scrittore e dei suoi compagni di sventura.
Così scrive Primo Levi:
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici.
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo di pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato.
Vi comando queste parole,
scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli!