Il ricordo. Lettera non recapitata a Gianni Carteri
- Vincenzo Stranieri
«Se vi viene il sospetto che state per morire
mettetevi una scatola di fiammiferi in tasca.
Che la notte sarà lunga, lunga…»
Tonino Guerra
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Carissimo Gianni, *
non so di preciso perché oggi sono venuto a casa tua; ho dubbi sul fatto che il mio sia stato solo un gesto di generosità, il desiderio di stare accanto ad un amico in procinto di lasciare per sempre l’avventura terrena cui tutti noi siamo destinati.
Forse è stato un involontario gesto d’egoismo, non soltanto l’intima esigenza di salutarti prima dell’estremo viaggio verso l’eterno.
E di ciò ti chiedo umilmente scusa.
Mai, però, avrei voluto vederti annientato dal male incurabile che il destino (chi altro?) ti ha imposto senza alcun ritegno, sconvolgendo il tuo corpo, lasciando che le ossa prevalessero sulla carne.
Il male, almeno questo, niente ha potuto contro la tua mente vigile, ma non so se questo sia stato un vantaggio oppure un altro modo per farti sentire ancora più forte la sofferenza tua e di quanti ti vogliono bene.
Il tuo respiro, pesante e annegato nell’affanno, mi ha sconvolto; avrei voluto fare qualcosa, ma niente ho potuto.
Il tuo/nostro Dio ancora una volta non ha fatto sconti, a modo suo ha voluto indicarti la strada del dolore più irto.
Non hai mai preteso di essere un neo-Giobbe, dicevi di non averne la statura. Come darti torto!
So di certo che nella preghiera, tu cristiano impenitente- stai cercando forza e conforto, che i tuoi genitori li senti vicini in quel cielo celeste che ogni credente agogna. Ti aspetta tua madre, Peppina Sideri, che ti ha indicato la strada della fede ad anche quella della scrittura.
Da trent’anni convivi con una grave patologia che, nel tempo, ti ha indebolito e reso fragile, ma non per questo domo.
Hai lottato contro la malattia attraverso la scrittura, scrivendo articoli e saggi sui più importanti scrittori calabresi e non.
Nonostante la sofferenza, hai sempre partecipato con generosità e competenza ai numerosi convegni letterari, e di certo ha ragione Vito Teti quando scrive che “Gianni Carteri è un intellettuale raffinato, scrittore originale, uomo religioso garbato, buono e generoso. Un amico vero della migliore Calabria”.
Un abbraccio forte, tuo Enzo Stranieri
*Gianni Carteri, nato a Brancaleone, ha vissuto, dopo il matrimonio, a Bovalino, Ha collaborato al mensile “Studi Cattolici” e al settimanale cattolico “Il nostro tempo”. Ha scritto numerosi saggi su Cesare Pavese e Corrado Alvaro. Nel 1994 gli è stato assegnato il premio “Pavese” per la critica letteraria ed il premio “Amantea” per la saggistica.