Intervista a Pino Fava, da Facebook alla Calabria
- Carmine Verduci
E’ il caso di dirlo! Quando uno scrittore scopre un potente mezzo come i social network ed in questo caso Facebook e si affaccia la possibilità di contribuire ad un sano miglioramento culturale della nostra terra, la Calabria; tutto diventa positivamente costruttivo, l’avvento di questa nuova forma di socializzazione oggi sembra ricercare spunti e novità su come utilizzare al meglio certi mezzi messi a disposizione di tutti, è il caso di Giuseppe fava che noi amiamo chiamare Pino, che con la sua letteratura ha scandito epoche ed anni di grande fermento culturale a Brancaleone, personaggio sempre agli apici della Cultura per i suoi impegni e le sue doti da scrittore e giornalista.
Pino Fava Nasce classe 1952 vive a Brancaleone Marina , impiegato statale ha scritto numerosi romanzi e racconti tutti dedicati alla sua terra dove oggi vive, ricordiamo: Brancaleone nel mito, nell’epopea, nella realtà; Frammenti di vita brancaleonese; Quando ascolto la voce del mare; Profumo di gelsomino; Cesare Pavese e il nostro tempo; Franco Fortugno, vita e pensiero; Giovanni Galletta (Autori Vari); Il calcio a Brancaleone dalle origini ai nostri giorni.
Ha collaborato con vari giornali dell’epoca tra cui: Oggi-Sud; Il Provinciale; Cronache italiane; Reggio Sport; Il Quotidiano.
Oggi di proposito lo incontro in una conversazione nata proprio su Facebook (in chat), il luogo ed il contesto di cui parlerò, e dove egli ha lanciato nuovi modi di approcciarsi ad un universo virtuale complesso ma allo stesso tempo piacevole, facendosi strumento di promozione turistica e culturale non indifferente. Le sue interviste, i suoi reportage, oggi spopolano sul network per la sua genuinità e la sua spontaneità, il suo contatto è visitato da moltissimi residenti fuori regione ed anche dall’estero.
Durante l’ultimo anno, è arrivanto ad essere in contatto con i popoli dell’Argentina, Australia, America, Canada, che hanno avuto modo di poter visionare filmati e documentari da lui realizzati con cura e dedizione a favore del territorio Brancaleonese ma non solo. Anche dell’area Grecanica e Bovesìa a cui tiene particolarmente per la sua storia, i miti, le leggende, oltre che alla ricchezza di siti storici ed archeologici molto importanti che meritano visibilità e documentazione adeguata.
Pino, come è nata l’idea di dedicarti alla valorizzazione delle risorse sociali e culturali del territorio attraverso Facebook?
Dall’esigenza di cogliere il meglio di Brancaleone e dei paesi vicini, valorizzando e pubblicizzando la zona, tenendo presente il mondo giovanile e le qualità nascoste.
Questo potente mezzo (Facebook) ha dato modo a molti cittadini stranieri e residenti all’estero, di poter essere informati sulle vicende, fatti, luoghi e persone; come si è manifestato questo successo e quali le aspettative ?
In questo settore le aspettative sono immense, perché, attraverso l’apporto di questa gente, che in genere, rappresenta la parte migliore del paese con l’acquisizione di nuove esperienze, possono darci molto.
Il tuo è un insegnamento relativamente buono per i giovani e cioè quello di usare i social network anche per far conoscere e promuovere le proprie risorse locali. Credi sia possibile trarre risultati da questo punto di vista? Credi che il tuo messaggio possa trovare un seguito sui giovani, in merito a tutto il lavoro questo lavoro di informazione e promozione del territorio che fai costantemente ?
Non abbiamo altre soluzioni o ci adeguiamo ai tempi, emancipandoci e acquisendo nuove forme di vita o saremo destinati a sparire. Io penso che i giovani comincino a comprendere che noi stessi dobbiamo darci da fare, crescendo.
La nostra terra la nostra storia sono caratterizzati da uomini e persone che ci hanno dato moltissimo, come si evince da numerosi tuoi scritti sempre dedicati a questi personaggi. Qual è il tuo approccio sul raccontare storia e vicissitudini di questi uomini e donne che emergono spesso dall’indifferenza e dalla dimenticanza?
Non tutti hanno dato, come potrebbe sembrare. Certamente però vi è una storia di popolo che va messa nella giusta luce. Il nostro popolo non ha mai avuto una coscienza ed una consapevolezza nella difesa dei propri diritti e dall’altra parte la classe politica ha spesso trascurato di educare per il futuro.
Ti conosco da tempo da quando ero ragazzino, e sei una persona particolarmente umile, culturalmente preparato, come ti vedi oltre lo schermo del PC, e quali sono le tue prossimi progetti?
Il mio progetto primario è quello di continuare su questa linea cercando di coinvolgere i giovani e anche gli adulti più decisi. Certamente occorre, per attirare turismo, organizzare qualcosa di veramente originale ed unico. Con il tempo si vedrà…
A queste sue parole non possono seguire commenti, perché tutta la veridicità sta nei suoi documenti che hanno emozionato ed emozionano gli emigranti, utenti di Facebook che tanto apprezzano l’operato di Fava e sono orgogliosi di averlo conosciuto, devo dire che sono testimone di numerosi turisti che quest’anno complice anche tutto il lavoro di marketing territoriale da lui intrapreso da un anno a questa parte, sono venuti in vacanza su Brancaleone cercando di rivivere fisicamente le emozioni che Pino ha regalato attraverso il Web.
Il mio pensiero adesso corre lungo questa scia, tracciata dal suo modo di concepire i social network, e l’auspicio è che la nuova civiltà dell’etere sia consapevole di poter dare moltissimo alla propria appartenenza ed origine; proprio come un tributo dovuto, che spetta alle nostre origini e alla nostra cultura, spesso oscurata da mala informazione e da critica sterile. gratuita e talvolta offensiva.
I social network danno la possibilità di far conoscere aspetti meno probabili del nostro territorio ed assume un alto valore culturale, soltanto quando si manifestano tali propositi intelligenti ma anche appassionati che hanno dentro se, una passione ed un amore verso tutto ciò che ci circonda, spesso raccontando i lati positivi e negativi di ogni realtà.