La testa di Giove: l’antico tempio di Zeus Apollo
- Carmine Verduci
Dalle colline pre-aspromontane del versante jonico calabrese è facile notare questo massiccio che si erge maestoso appena dietro le colline di Samo, con i suoi 1127 mt slm domina tutta la vallata della fiumara “La Verde”, ma c’è una curiosità che mi ha sempre affascinato, ovvero: “la sua forma”, che assume le sembianze di una pinna di squalo, la sua cima è possibile osservarla da diverse angolazioni, ad esempio da Monte Lestì (Bova), da Brancaleone, dalle montagne samesi (zona retrostante al monte) e da Gerace, sempre la stessa e sempre uguale!
Insomma una montagna con un fascino particolare, che emerge dalle dai monti ed è riconoscibile per forma e sagoma, dalle sue rocce sgorga un’acqua purissima chiamata dagli abitanti di Samo : “Funtana du maru micu” (fontana del povero mico) che ormai sta scomparendo perché dimenticata.
Da questa sorgente-raccontano gli abitanti del luogo – in Autunno è possibile osservare gli scoiattoli dell’Aspromonte abbeverarsi nelle sue acque che sgorgano proprio dalla roccia del massiccio, inoltre alla sommità di monte Iofri nelle giornate limpide è possibile osservare, un panorama mozzafiato che riesce a cogliere Montalto, punta Stilo e anche monte Etna (Sicilia).
Insomma un monte particolare e magico che merita di essere ammirato per la sua particolarità e la sua forma oltre che per i panorami che vi è possibile ammirare dalla sua cima, un Monte che i secoli non lo hanno mutato per aspetto e forma e che affascina perché osservandolo da diverse angolazioni e zone del territorio, appare agli occhi sempre e misteriosamente uguale e riconoscibile.