Menu
In Aspromonte
Cinema: Il docufilm “Terra mia” da San Luca ad Altamura

Cinema: Il docufilm “Terra mia…

di Cosimo Sframeli - ...

Recovery: UeCoop, per 80% imprese Calabria aiuti solo fra un anno

Recovery: UeCoop, per 80% impr…

C’è un clima di sfiduc...

Bovalino: La Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, dott.ssa Racco, scrive alle autorità competenti in merito alla situazione scuola, al fine di evitare un sacrificio ingiusto ai bambini calabresi

Bovalino: La Garante per l’Inf…

La Garante per l’infan...

Coldiretti, nubifragio nel crotonese: «dopo la grande paura il bilancio dei danni sarà pesante»

Coldiretti, nubifragio nel cro…

I violento nubifragio ...

Coldiretti, in vigore l’etichetta Made in Italy per i salumi. La trasparenza che tonifica l’economia calabrese ed è valore aggiunto per i suinicoltori

Coldiretti, in vigore l’etiche…

Adesso non conviene ba...

Bovalino, conclusi i lavori di ampliamento della Scuola dell’Infanzia di Borgo e di riqualificazione con messa in sicurezza del plesso scolastico

Bovalino, conclusi i lavori di…

L’Amministrazione Comu...

Federaccia e AA.VV. Calabria sulla VINCA al Calendario Venatorio 2020-2021

Federaccia e AA.VV. Calabria s…

Reggio Calabria 2 nove...

Coldiretti Calabria, i cinghiali sono troppi: la Regione intervenga con piani di abbattimento selettivi

Coldiretti Calabria, i cinghia…

Ci sono troppi cinghia...

Artigiani e produttori insieme al Parco dell’Aspromonte ad Artigiano in Fiera

Artigiani e produttori insieme…

Oltre un milione di vi...

Nel Parco dell’Aspromonte vive una delle querce più vecchie del mondo

Nel Parco dell’Aspromonte vive…

Una Quercia di oltre 5...

Prev Next

Le zagare di Idomeni

  •   Gioacchino Criaco
Le zagare di Idomeni

La strada è in terra battuta, chiazzata dalle pozzanghere tipiche di quei luoghi; come tipiche di quei posti sono le tende. Non c’è però la folla solita. Un unico bambino, ha la testa bassa a fare non so che cosa. E’ forse un rumore, o solo una sensazione, a fargliela alzare. Uno scatto improvviso, una rapida corsa, un salto felino, una camera che si sposta e un sonoro di urla. La camera che si aggiusta e i quattro occhi del dottore che gridano la gioia di un amico che si ritrova, di una speranza che ritorna.

E come vorresti essere tu quella speranza, avere aggrappata addosso quella vita occhialuta, così piccola e già così radicata. Come vorresti essere tu il salvatore e godere di un’emozione così intensa nel momento in cui si realizza, senza dovertela solo immaginare davanti a un video, a distanza di tempo. Solo il fatto di averla accanto, una di quelle speranze, mitiga il tuo rimpianto. Solo il fatto di godere della stima di uno di quelli che vanno in giro a salvare i dottori occhialuti comprime la vergogna che sempre si prova quando la nostra indifferenza incontra l’attenzione di chi sa fare la cosa giusta quando gli capita l’occasione.

Il racconto del bene è condivisione, e diventa un dono grande, immenso, impagabile, che ti permette di sentire le parole di un bambino siriano, bello nonostante la bruttezza del campo profughi di Idomeni.

Il dottore lo chiamano, è curdo siriano, parla diverse lingue e ha una risposta per tutto; non è il figlio di una schiatta di delinquenti, è il frutto dell’amore di una coppia in fuga che un tempo, non molto lontano, è stato un duo di professionisti. Quasi tutta la gente di Idomeni è stata gente tranquilla, con una casa, un lavoro, un mondo affettivo. La guerra non li ha resi bruti, l’egoismo dell’Occidente li rende solo ogni giorno più disperati. Ed è in quella disperazione che sono andate a piazzarsi speranze tutte nostre, zagare di Calabria. Gente nostra che ci fa gonfiare il petto di un orgoglio che non è il solito sentimento stupido. Fiori singoli calabresi che sono diventati la Calabria per Idomeni. 


  • fb iconLog in with Facebook