Padre Angelo lascerá Bianco: "Le processioni non servono a far prostituire i Santi"
- Antonella Italiano
Viene dalle missioni, padre Angelo, il frate che da più di un anno guida la parrocchia di Bianco. Dall’Africa, dalle malattie, dai bambini che ogni giorno muoiono per fame o che restano orfani, «La vita è là. Non sono i soldi che alimentano la vita, sono le azioni che le danno un senso». Sono parole cariche di amarezza quelle che, in questo 16 agosto, padre Angelo condivide con i fedeli, impotenti difronte alla sua decisione di partire per “tornare alla vita”.
Una serie di malumori, maturati in questi mesi, costringono oggi il missionario a gettare la spugna: la Chiesa non può nulla contro la consolidata consuetudine di scambiare le intime riflessioni religiose con le feste di piazza.
Due mesi fa lui stesso si era recato con i vertici dell’amministrazione di Bianco dal vescovo Oliva; l’obiettivo era fissare una linea comune sullo svolgimento delle celebrazioni in onore alla Madonna di Pugliano, protettrice della cittadina bianchese, che vanno dal 13 al 15 agosto.
La Chiesa aveva proibito la raccolta delle offerte durante le varie processioni di metà agosto e i fuochi di artificio; solo per la giornata del 15 agosto, il vescovo Oliva aveva fatto uno strappo, dando ai cittadini la possibilità di comprare dei giochi pirotecnici.
Decisioni coraggiose, ma tese ad evitare che il messaggio religioso, che dovrebbe da solo bastare ai fedeli, venisse come ogni anno soffocato dal consumismo.
Padre Angelo, per fare sentire la sua vicinanza alla comunità bianchese, aveva comunque accettato i fuochi d’artificio anche per il 13 agosto, ma a patto che la priorità venisse data alla preghiera e alla meditazione.
Ma non si è dato il tempo alla processione di arrivare sulla spiaggia che già venivano accesi i primi mortaretti, da distanze ravvicinate e senza nessun rispetto dei tempi stabiliti e delle modalità fissate dal sacerdote. Il tentativo del missionario, di allontanare la gente dalla futilità delle manifestazioni civili, che necessitano di grandi somme e che offendono la sofferenza e la povertà, si è rivelato vano.
Così padre Angelo, stanco di troppi giorni passati a discutere con gli amministratori e mortificato nei suoi intenti, quel 13 agosto decise di riportare il Quadro della Madonna dentro il santuario, senza alcuna preghiera né benedizione.
Ed è stato solo l’ultimo di una serie di spiacevoli eventi che erano arrivati al limite della sopportazione già 20 giorni fa, quando si erano nuovamente recati da lui gli amministratori di Bianco e alcuni componenti della Commissione festa Maria di Pugliano, per tentare di scrivere un nuovo accordo per i festeggiamenti civili e religiosi. Né frate Angelo, né il vescovo Oliva avevano accettato ritrattazioni.
Al frate non sono state risparmiate, durante questa riunione, domande provocatorie e imbarazzanti sull’utilizzo che la Chiesa farebbe dei soldi delle offerte. Si è difeso, sottolineando che ogni fine anno egli stesso rendiconta a tutta la comunità le somme ricevute.
Ed arriva anche la risposta dell’Amministrazione. Il 14 agosto, dieci minuti prima che si esibisse Deborah Iurato, dal palco il vicesindaco Ceratti rivolge parole molto dure al sacerdote e ai cittadini di Bianco, accusandoli ingiustamente di aver sbattuto la porta in faccia alla Commissione festa, nel suo giro di raccolta delle offerte. Accuse gratuite che prontamente i ragazzi della Commissione hanno smentito, confermando che al contrario i cittadini di Bianco avevano contribuito volentieri e ognuno secondo le proprie possibilità.
Oggi, padre Angelo, continua a ricevere la solidarietà della gente, tra parole discrete e sussurrate, e tante verità taciute.