Bova Marina: La Madonna del Mare
- Francesco Violi
Il prossimo 30 aprile 2015 non verrà festeggiato solamente il 50° anniversario della collocazione della statua bronzea della Madonna del mare di Bova Marina sul Capo San Giovanni d’Avalos ma, attraverso una serie di eventi, si vuole ricordare le origini e la storia, risalenti fino alla notte dei tempi, che hanno caratterizzato questo culto e questa tradizione. In una testimonianza storica del 27 febbraio 1964 lo scrittore e storico Antonino Catanea racconta che, nel 1587, un uomo scendendo da Bova e diretto a Reggio trovò lungo la strada un quadretto di pietra nera: negli angoli erano intagliati quattro Tritoni i quali a loro volta sorreggevano sulle spalle una conchiglia ed una donna nuda. Sia la conchiglia che la donna erano di marmo bianco e, secondo il Politi nella Cronica di Reggio del 1619, l’opera rappresentava la nascita in mare della dea Venere e portata a terra dai quattro tritoni. Il vescovo di Bova, Tolomeo Corfinio, consegnò l’opera ai superiori di Roma facendone perdere le tracce. Gli storici si domandano tutt’oggi quale tempio della zona avesse custodito la rappresentazione prima della rinvenuta, sicuramente uno dei tre templi dedicati rispettivamente a Giove, Ercole e Venere e che, secondo alcune ipotesi, sorgevano intorno alla zona di Deri (l’antica Delia). Si ipotizza che il tempio dedicato alla dea dell’amore, che sorgeva su Capo San Giovanni, poteva offrire la migliore custodia per un opera così importante. Ad alimentare l’ipotesi, concorrevano i numerosi raduni delle feste afrodisiache durante il mese di maggio, dove numerose ragazze provenienti dai paesi interni si recavano al mare per festeggiare la primavera. Con l’avvento del Cristianesimo la consuetudine divenne un vero e proprio festeggiamento: nel giorno dell’Ascensione le ragazze, subito dopo la celebrazione della messa, vestite con abiti decorati da fiori, davano inizio alla festa con balli e canti dell’epoca. A causa dei continui attacchi dei pirati, le popolazioni abbandonarono la costa per trovare rifugio lungo i pendii dell’Aspromonte; alcuni nuclei familiari, addirittura, si spinsero fino all’altopiano su cui oggi sorge Delianuova. Non dimenticarono, però, le origini e le tradizioni. Ogni anno, infatti, continuarono a recarsi in pellegrinaggio al Capo San Giovanni per celebrare il giorno dell’Ascensione e la Madonna Assunta. Nel 1677 una forte mareggiata distrusse il borgo dei pescatori, divorando la spiaggia e tutto ciò che era attorno. Si salvò solamente una tela del 1400 raffigurante la deposizione, ritrovata da alcuni pescatori. Si gridò al miracolo e conseguentemente si costruì un tempio alla Beata Vergine del mare. Continuarono così, negli anni, i pellegrinaggi e i festeggiamenti alla Madonna durante il periodo di agosto. Il 14 marzo del 1964 S.E. Monsignor Sorrentino avviò il progetto di collocazione di una statua bronzea, alta 3,5 metri e pesante circa 8 quintali, sulla sommità del Capo San Giovanni. Nella prima pagina dell’albo vescovile si legge «approviamo di cuore l’iniziativa di cui si è reso promotore il dott. Michele Nesci pro erigenda statua della Madonna del mare in Bova Marina, benediciamo quanti contribuiranno con offerte alla realizzazione dell’opera e impetriamo la materna protezione della Madonna su quanti La invocheranno Ave, Maris Stella, iter para tutum».
Un anno dopo, il 30 aprile 1965, il progetto si realizzò: con una spettacolare manovra il Maggiore pilota, Aristide Degli Esposti, a bordo di un elicottero militare del 31° Stormo di pratica di mare collocò l’imponente statua bronzea, realizzata dallo scultore Celestino Petrone, su un piedistallo di cemento armato realizzato sulla sommità del Capo San Giovanni. L’originale calco in gesso della statua venne donato al popolo di Delianuova a simbolo dell’antica origine comune. Seguirono tre giorni di celebrazioni e di feste in onore e nel ricordo della tradizione che, riportandoci ai giorni nostri, si vuole ancora rivivere e tramandare.
Per questi motivi, nel prossimo mese di ottobre, la parrocchia salesiana dell’Immacolata, in collaborazione con l’Associazione culturale “Bovesi di Roma”, con l’Associazione “Devoti della Madonna del mare” e con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, porterà il quadro della Madonna del mare in pellegrinaggio da papa Francesco a conferma della dinamicità e della devozione dei bovesi e di quanti si riconoscono nel culto della Madonna del mare. Si darà avvio, pertanto, ai festeggiamenti nel ricordo di quel 30 aprile di 50 anni fa.