Gli scatti più belli. V”u ricordati ‘u chjavuni?
- Franco Blefari
Era quella chiave, o anche un pezzo di ferro a forma cilindrica, dove, ad un’estremità, veniva praticato un foro orizzontale all’interno del quale inserivamo la polvere pirica.
Un percussore, inserito nel foro e legato ad una cordicella, che univa le due estremità, veniva fatto sbattere contro un muro, provocandone uno scoppio.
Bon Capudannu, auguravamo alle persone che andavamo a visitare per farci regalare qualche soldo. Ma accettavamo tutto, anche dolci, frutta e panini imbottiti di mortadella tagliata con l’affettatrice appena arrivata in paese.