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“Il nero”: una macchina perfetta

  •   Francesco Tassone
“Il nero”: una macchina perfetta

Imponente e maestoso, non tanto per la taglia quanto per la solennità del suo mantello. Le setole e la cute sono di colore nero, anche se non sono rare le macchie bianche alle estremità distali degli arti (balzane) che non devono però superare la regione del garretto negli arti posteriori e quella del pastorale negli arti anteriori. La testa è di medio sviluppo con  profilo fronto – nasale stretto e rettilineo, la mandibola è stretta,  il grugno lungo e sottile, le orecchie grandi e pendenti, il tronco è leggermente allungato e gli arti sono di media lunghezza robusti e asciutti nelle articolazioni.

Una macchina perfetta e, se lo fosse sul serio sarebbe sicuramente un escavatore. Se allevato all’aperto trascorre la maggior parte del suo tempo a grufolare nel tereno alla ricerca di cibo. Le sue origini sono molto incerte anche se sono state formulate principalmente due ipotesi. La prima lo vorrebbe diretto discendente dal ceppo iberico, mentre la seconda punta sulla discendenza romanica.

Quello che sappiamo per certo, invece, è che in Calabria esistevano tre ecotipi: “la Riggitana”, “la Catanzarisa” e “la Cusentina”. La profonda crisi della sunicoltura italiana degli anni 80, ha fatto si che le razze autoctone e poco produttive, venissero sostituite con razze più prestanti che provenivano dal Nord Europa. Tant’è che il Nero di Calabria ha rischiato seriamente l’estinzione e, solo grazie ad alcuni interventi e con azioni mirate alla tutela e alla salvaguardia dell’inestimabile valore genetico di questa razza, quale fonte di informazione per la genomica, a partire da un piccolo nucleo di suini allevati in purezza dall’Agenzia Regionale per i Servizi all’Agricoltura della Calabria (ARSSA) nel centro di Acri in provincia di Cosenza, è stato possibile consentire l’espansione e la crescita di una popolazione di suini che contava un numero assai ridotto di soggetti. Inoltre è stato istituito pure un registro anagrafico delle razze suine italiane con una apposita sezione per la razza Calabrese, detenuto e curato dall’Associazione Nazionale Allevatori Suini (ANAS).

Così come tutte le razze rustiche le caratteristiche principali della Calabrese sono: la capacità di valorizzare alimenti poveri, la facile  adattabilità al pascolo, il vigore sessuale per il verro e l’attitudine materna per la scrofa. Questa razza si presta bene per l’allevamento allo stato brado o semibrado nutrendosi di ghiande, castagne, tuberi e radici che trova nelle aree boschive in cui viene allevata, per questo le carni sono compatte e ben si prestano per la trasformazione in prodotti di eccellenza. Mentre il grasso ha un contenuto elevato di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi della serie Omega-3 e Omega-6 che paradossalmente, le ricerche degli ultimi anni, ormai dimostrato la loro azione preventiva su una serie di malattie degenerative, a cominciare dalle malattie cardiovascolari, per le quali il consumo di carne suina è stato erroneamente considerato negli anni il principale responsabile della loro insorgenza. Sono poi utili per curare l’artrite e fondamentali per il buon funzionamento del sistema nervoso centrale.

In onore di sua maestà il Nero è stato costituito nel settembre del 2011 il consorzio del nero di Calabria. I prodotti del consorzio, di cui buona parte a marchio D.O.P., rispettano oltre che la tipicità, anche un rigido codice di autodisciplina che punta al controllo e alla garanzia della qualità. L’obiettivo principale del consorzio è di promuovere una filiera capace di creare valore aggiunto alle produzioni tipiche della Regione Calabria e di premiare coloro che nella filiera credono e lavorano, con la ferma convinzione che le eccellenze possano e debbano, nascere ed esistere nel rispetto del territorio e dell’ambiente e nell’ottica di uno sviluppo sostenibile. Tutelare il territorio significa contribuire alla conservazione di un ecosistema, il suino nero è solo una piccola parte di questo biosistema, ma è anche un grande contributo alla biodiversità non solo della Calabria, dell’Italia, dell’Europa e del Mondo ma dell’Universo intero.


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