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La Madonna della Grotta nel 2016: Bombile, un paese fantasma

  •   Franco Blefari
La Madonna della Grotta nel 2016: Bombile, un paese fantasma

Che delusione, quest’anno, la Grotta!

Il tempo della santa messa delle 7.30, l’unico motivo per cui vi sono andato, e via di corsa per tornare al mio paese, dove almeno si può transitare con l’auto.

Percorro con la macchina la solita stradella comunale S. Nicola d’Ardore-Bombile, senza nessun segnale che mi avverta che la strada non è transitabile per due frane cadute chissà da quanto tempo, sul dirupo di una montagna che costeggia una valle profonda oltre 100 mertri, dove a malapena passa una macchina, e da una serie di buche e di avvallamenti del terreno che rendono il tragitto degno del terzo mondo.

Giunto a Bombile noto che quella strada, ma in senso inverso, è chiusa al traffico da una serie di segnali. Come dire: se venite a Bombile il rischio è solo vostro.

Ma nessuno mi avverte che non posso nemmeno scendere ad Ardore, perché una nuova strada, aperta da poco, non permette alle ruote dell’auto di toccare terra tutt’e quattro contemporaneamente, per un dosso in cemento al centro della carreggiata in terra battuta, nell’abitato di Bombile, che blocca tutte le auto in transito.

Ironia della sorte, in piazza, davanti alla chiesa, scorgo la regia mobile di Telemia, che si appresta a trasmettere in diretta “Domenica è sempre domenica”.

Mi allontano, sennò chissà quante cose avrei da dire ad un paese (Ardore) che dopo sette anni non è ancora riuscito ad aprire al culto il santuario, giù a valle, sepolto da una frana, ed oggi fa passerella, forse con tutti i governanti al gran completo, che sorridono a tutti i visitatori che hanno rischiato la vita per arrivare alla Grotta, mostrando il vestito della festa, e nascondendo le profonde ferite di un paese, che non ha strade di accesso transitabili per arrivare a Bombile.

L’unica foto che ho scattato è quella che vedete, perché tutte le altre le ho macerate nel fiele della delusione per una festa che non appartiene alla politica, ma a tutti i fedeli, e in special modo a quelli della Piana di Gioia Tauro, che hanno camminato a piedi, di notte, per oltre sette ore, per rinnovare una tradizione che sta morendo, anno dopo anno...


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