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San Giovanni Battista di Precacore (Samo)

  •   Carmine Verduci
San Giovanni Battista di Precacore (Samo)

La devozione, la fede e la tradizione nei nostri paesi è forte, radicata in storie affascinanti che si trasmettono di generazione in generazione e che diventano motivo d’orgoglio per i paesi dell’intero comprensorio aspromontano.

Qualche giorno fa mi sono recato a visitare Precacore (Antico nome dato a Samo) che (dicono) ha dato i natali al Filosofo Pitagora.

Samo si trova nel versante est del basso Jonio a 280 mt slm. La sua posizione domina la valle del torrente La Verde. Poco vicino si trovano ancora i ruderi dell’antica “Precacore” , sonnecchiano quei vecchi muri consumati dal tempo, quasi a volersi abbandonare alla brezza del pomeriggio che risale dalla fiumara leggera e fresca, in un paesaggio dall’orizzonte infinito che si perde nell’azzurro del mar Ionio.

Mi reco in questo luogo in compagnia di Alex Bruzzaniti (giovane abitante del posto) che con molta  fierezza mi accompagna al Vecchio Paese, il sentiero è intervallato dalle stazioni della Via Crucis disposte a bordo strada fino a raggiungere il Santuario dedicato a S. Giovanni Battista Patrono di Samo. Ed è qui che si focalizza la mia attenzione ed il mio interesse, proprio perché voglio conoscere come i giovani percepiscono i racconti degli anziani.

Con molta semplicità ed un pizzico di bontà d’animo (caratteristica delle persone natie di questi luoghi) Alex mi racconta mentre il cammino si fa ripido e tortuoso:

- San Giovanni Battista è il patrono di Samo, alcuni cenni storici sulla venerata statua lignea si raccontano anche grandi e prodigiosi miracoli: innanzi tutto c’è da dire che la comunità Samese è molto legata e devota al suo santo protettore, spesso nei giorni in cui si festeggia il santo, e proprio nel giorno della solenne festa, i pastori portano al santo come voto la migliore capra, percorrendo l’interno della chiesa fino alla statua, quando arrivano davanti al Santo la capra s’inchina, ancora tutt’oggi i fedeli usano portare i bambini piccoli, spogliandoli davanti al simulacro lasciando come voto i loro vestitini.

La fede ed il modo che spinge i samesi a ricorrere così devotamente al Santo ha origini molto antiche da quando la venerata statua era collocata nella chiesa madre di S.Giovanni situata a proprio nell’antica Precacore, sulla statua gli anziani samesi raccontano di molti miracoli avvenuti, si narra anche di un marinaio che si imbatté in una tempesta, esso trasportava nella sua barca delle campane, trovandosi coinvolto in questa grande tempesta, invocò il S. Giovanni Battista che per prodigio lo fece sbarcare dove oggi sorge Africo (che ancora non esisteva), il marinaio vedendo compiersi questo miracolo chiese alla gente del luogo, quale paese avesse come patrono S. Giovanni Battista, la gente gli indicò il borgo Precacore, allora il marinaio prese le campane migliori e li portò in dono al Santo, infatti è possibile notare su una delle campane (la più grande) una scritta che tutt’ora si legge perfettamente: “a San Giovanni Battista 1742”.

A Precacore  sorge il Santuario dedicato al Santo, questo luogo sorse per un altro miracolo che si è compiuto esattamente in quel preciso punto. A quel tempo alcuni ladri entrarono di notte nella Chiesa del Borgo di Precacore trafugando la statua e portandola via, ma quando arrivarono dove adesso sorge questo santuario, la statua si rese talmente pesante che non riuscirono più a portarla via, i ladri la abbandonarono in quel punto. Nel 1908 quando ci fu il devastante terremoto che distrusse le città di Reggio e Messina anche a Precacore venne coinvolta, qui in questa occasione il Santo compì uno dei miracoli più grandi e recenti che fino alcuni anni addietro veniva raccontato dagli anziani con fervore e commozione, si dice che quando si verificò il terremoto a Precacore c’erano fedeli raccolti in preghiera nella chiesa durante il sisma che fece crollare il soffitto si staccò la trave centrale della navata centrale e mentre stava per far crollare il tetto sui fedeli per prodigio divino la trave si posò sul braccio della statua lignea del santo facendo si che il tetto non cadesse e la gente . Infatti nel 1997 la statua fu portata a Bergamo per il restauro e li potè notare che il braccio porta solamente qualche piccola lesione! La statua compì molti miracoli anche dopo …,ma un recentissimo miracolo ci fu negli anni 80 S.Giovanni evitò che il paese fosse bruciato a causa di un gravissimo incendio che circondò il paese ed ancora  molti miracoli si raccontano negli anni di grave siccità ,quando la gente si radunava in preghiera e portava in processione il Santo implorando l’intercessione, quando si percorreva un piccolo tratto di processione le persone con la statua dovevano rientrare in chiesa perché per miracolo la pioggia cominciava a scendere dal cielo!

S.Giovanni Battista viene festeggiato 2 volte l’anno il 24 Giugno (giorno della nascita): dove la solenne celebrazione eucaristica si svolge nel pomeriggio con la solenne processione. Ma i festeggiamenti più importanti e solenni nella cittadina si svolgono il 29 Agosto, (giorno del martirio del Santo): – tutto inizia il giorno 19 Agosto dopo la S.messa  serale tra canti e applausi viene esposta in chiesa sotto il dignitoso paramento ,la Statua del Santo e la sera uno spettacolo di fuochi pirotecnici per l’inizio della novena e dei festeggiamenti ufficiali, dal 20 al 28 agosto inizia la novena e la gente per tutti i 9 giorni si reca alle 04:00 di mattina a piedi su a Precacore verso il santuario dove sorge l’edicola contenente una piccola copia in legno della statua in ogni pomeriggio della novena segue in chiesa fino giorno 28 .Il giorno importante che è atteso con devozione da tutti i samesi la mattina del 29 Agosto ha inizio la solenne celebrazione seguita e subito dopo dalla processione della venerata statua del Santo, portata a spalla dai portatori della vara, la sera c’è la seconda celebrazione solenne segue la solenne discesa del Santo… dal santuario di Precacore alla Chiesa del paese di Samo.

Per tutti i giorni di festa il paese viene addobbato di luminarie.

Il tutto si conclude la notte del 29 Agosto con il tradizionale spettacolo pirotecnico.

Insomma un grande racconto, unito alla storia e alle vicissitudini che il popolo ancora conserva e tramanda, lo si capisce dal racconto di un ragazzo cresciuto proprio a Samo e che legato alla sua tradizione ed appartenenza, mi ha racconta storie e leggende con la semplicità e la capacità di coinvolgermi , quasi riesco a percepire le immagini di quel tempo ormai lontano, ma vivo ancora nel ricordo che si tramanda fino ad oggi. È straordinario come i giovani recepiscono i racconti, le leggende, le storie antiche, di tradizione di fede che si tramanda a noi attraverso gli anziani, e che ci lasciano basiti difronte a così tanto orgoglio per la propria storia e le proprie radici. Elementi imprescindibili di una Calabria che vuole riscattarsi non oscurando la propria storia.


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